LE COMFORT WOMEN

 



E' stato molto difficile scrivere queste 19 pagine, difficile tradurle dal testo da cui sono state prese (Japan's Comfort Women - Sexual slavery and prostitution during World War II and US occupation di Yuki Tanaka).

Ho dovuto prendere numerose pause perchè la narrazione puntuale e precisa dell'Autore su come questo sistema di prostituzione legalizzato è nato ed è stato portato avanti mi ha semplicemente inorridita. Con il tipico pragmatismo giapponese, le autorità militari hanno pensato che era meglio forzare alla prostituzione le donne giapponesi e quelle delle loro colonie piuttosto che avere il problema di bande di soldati allo sbando che scorrazzavano per i territori occupati e violentavano le donne locali.

Peccato che questa "soluzione" non abbia risolto quel problema ma ha contribuito a creare una schiera di donne (e si parla di migliaia) che subivano violenze ed aggressioni sessuali, solo che questo orrori accadevano all'interno delle mura delle comfort stations con la connivenza delle autorità.

Di questi orribili crimini nessuna sentenza dei Grandi tribunali internazionali istituito dopo la fine della Seconda guerra mondiale ne parla. Nè delle comfort women, nè delle donne violentate dai soldati nazisti, nè di quelle che ebbero la stessa sorte da parte dell'esercito russo dopo la caduta del Terzo Reich. Non che gli italiani si siano comportati meglio in Abissinia (http://www.storiain.net/storia/prostituzione-e-segregazione-razziale-nelle-colonie-italiane/ solo per esemplificare).

Diciannove pagine di storia oscura, di una storia (quasi) mai raccontata a causa della scarsità di fonti. 

Buona lettura.




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