COSA E' LA GENITORIALITA' OGGI?

 



La scorsa settimana ero in Tribunale, partecipavo ad un'udienza molto delicata. Come sempre quando si parla di diritto di famiglia.

Ad un certo punto il magistrato, nel rivolgersi alle parti presenti, ha fatto due osservazioni che mi hanno colpita come un Frecciarossa.

La prima: un conto è essere un genitore biologico, un conto è essere genitore. Perchè a fare un figlio si fa in fretta, nove mesi di attesa e un tenero frugoletto invade la vita di due adulti. Il difficile viene dopo. Stabilire cosa è meglio, crescerlo in un ambiente sano e sereno, proteggerlo dalle difficoltà e dalle bastonate della vita, ma senza metterlo sotto una campana di vetro perchè altrimenti non sarà mai in grado di cavarsela da solo.

Questo quanto la famiglia non si sfascia. 

Quando la coppia, per i più svariati motivi, decide di dividersi il conto più salato lo pagano i figli. Contesi, usati come armi per strappare condizioni più favorevoli in sede di separazione o divorzio oppure nelle battaglie per l'affidamento. Sballottati qua e là come pacchi postali perchè uno dei due genitori, che magari è sempre stato assente, improvvisamente scopre l'amore incondizionato per il figlio che fino a qualche tempo prima non degnava di uno sguardo.

Chi pensa a loro? a ciò che possono provare, a come si sentono quando all'improvviso il mondo nel quale sono vissuti fino a quel momento esplode?

Ricoprire di regali non è essere genitore, dire sempre sì non è essere genitore, lasciare sempre andare per il quieto vivere non è essere genitore. Perchè l'immagine che si fornisce è quella che se faccio i capricci allora ottengo tutto quello che voglio. 

Da figlia dico che a volte un po' di severità non guasta, Per affermare il proprio ruolo, per ribadire che ai genitori il rispetto deve essere dato. Sempre.

L'altra osservazione del Giudice è stata questa: cosa è la genitorialità oggi?

Un articolo molto interessante prova a dare una definizione di genitorialità e fa un elenco di ciò che si dovrebbe fare per essere un buon genitore.  A mio avviso, però, il punto è un altro. La legge, la psicologia, gli educatori, i servizi sociali, nei casi più gravi, possono dare mille raccomandazioni, stabilire paletti e regolamentare i diritti e i doveri, ma quello che resta è quello che mia madre e mio padre mi dicevano sempre: quando hai un figlio non ti viene fornito il manuale del bravo papà e della brava mamma. Fare il genitore, essere un genitore, è un mestiere che si impara sul campo, nella vita quotidiana, e non c'è nessuno che ti può dire se stai facendo un buon lavoro o no. 

Sarà la vita a decidere. Per te e per i tuoi figli.

Ma oggi, nel 2023, come si può definire la genitorialità? Come si può essere un bravo genitore quando a volte sembra che siano i social a prendere il posto di una padre e una madre?

In una società dove tutto scorre alla velocità della luce è inevitabile che le tempistiche si contraggano, che le azioni spesso precedano i pensieri. E allora quanto tempo resta da dedicare al benessere dei propri figli? Meglio, a volte, affidarli alle baby sitter elettroniche così da zittire quel fastidioso vociare e quella continua richiesta di attenzioni.

Oppure ci si può impegnare, posare il cellulare e l'agenda e guardare negli occhi il nostro futuro, parlare con loro, raccontare e raccontarsi, confrontarsi, imporsi si, ma con autorevolezza facendo capire che il "no" non è detto per partito preso, ma perchè ponderato e ragionato. 

Costruire un rapporto di fiducia perchè i figli guardino ai genitori con rispetto e li prendano da esempio, perchè papà e mamma sono sempre un punto di riferimento, anche quando noi, i figli, siamo adulti


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