LE SPOSE BAMBINE E LA LEGGE ITALIANA

 


Il tema delle spose bambine ha sempre suscitato scalpore e scandalo.

Di oggi è la notizia, pubblicata su "Il Dubbio" dell'applicazione della legge del taglione a Samira Sabzian, sposa bambina iraniana costretta a sposarsi a 15 anni. Nel 2014 venne condannata a morte per l’uccisione del marito violento e il 20 Dicembre 2023 è stata impiccata.

Iran, Pakistan, India nomi di paesi che sono quotidianamente alla ribalta delle cronache mondiali per il costume di obbligare bambine di anche di meno di dieci anni al matrimonio con uomini adulti.

Tuttavia, il fenomeno è diffuso anche in Italia, come argomenta questo articolo de Il Sole 24 Ore.

Come ha reagito il nostro Paese? Quale tutela legislativa è stata approntata?.

La L. 19 luglio 2019, n. 69 all'art. 7, prevede l'introduzione dell'art. 558-bis c.p. (Costrizione o induzione al matrimonio).

La norma è chiarissima nella sua formulazione: "chiunque, con violenza o minaccia, costringe una persona a contrarre matrimonio o unione civile è punito con la reclusione da uno a cinque anni". Il divieto si estende anche ai maggiorenni, dunque una tutela a tutto tondo. La ratio della previsione è quella di tutelare la libertà personale nella scelta del soggetto con cui contrarre matrimonio a prescindere dall'età. Infatti, nei commi successivi sono previsti aggravamenti di pena se i fatti sono commessi in danno dei minori di anni diciotto e dei minori di anni quattordici.

Nello specifico cosa sono i matrimoni forzati?

L’espressione “matrimonio forzato” (in inglese forced marriage) si definisce un'unione (perchè ben si può trattare anche di convivenza more uxorio) rispetto alla quale il consenso manifestato da almeno una delle due parti non era in realtà libero e pieno ed è stato estorto tramite violenze, minacce o altre forme di coercizione. 

Un fenomeno strettamente collegato ai matrimoni forzati è quello dei cosiddetti matrimoni precoci (o infantili, dall’inglese early/child marriages), come sono definite, nei documenti internazionali, tutte le unioni che coinvolgono un minore di anni 18. Essi sono talvolta considerati di per sé (ed a prescindere dalla presenza di una coercizione) come una forma di matrimonio forzato, sul presupposto che al di sotto dei 18 anni la maturità sia inesistente e dunque il consenso del minore debba presumersi invalido. Tuttavia, questa affermazione deve trovare un contemperamento nel necessario coordinamento con le legislazioni nazionali che disciplinano la capacità matrimoniale: un aspetto da tenere presente in sede di incriminazione del fenomeno (https://archiviodpc.dirittopenaleuomo.org/d/6684-i-matrimoni-forzati-presto-previsti-come-reato-anche-in-italia).

Sperando che nel futuro non si debba più leggere notizie come quella che riguarda Samira.


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