IL DEEPFAKE

 


Ormai la tecnologia, i social e tutto ciò che gravita intorno all'IT è diventato parte integrante della nostra vita quotidiana.
Non possiamo (forse perché non vogliamo?) stare senza uno smartphone, un tablet o un pc, pubblichiamo tutto, ma proprio tutto su Facebook, Instagram, Twitter, Tumblr, Pinterest, sembra quasi che non sappiamo più tenere qualcosa solo per noi, come se una forza invisibile ci spingesse a condividere tutto con tutti.
Con buona pace di Gustave Le Bon (https://mindlegal.blogspot.com/2022/02/la-folla-quando-la-testa-pensa-senza-il.html).
Ma questo comportamento ha delle conseguenze, a volte gravi. Perché chi delinque trova sempre il modo di "inventarsi" nuovi modi per violare la nostra privacy, la nostra immagine, per utilizzare fotografie e filmati senza il nostro consenso, arrivando con il deepfake, a confezionare veri e propri video dai contenuti pornografici che sembrano reali, ma che reali non lo sono per nulla.



Come al solito, si comincia a prendere di mira le celebrità  per poi approdare nella vita quotidiana di un marito, una moglie, un perfetto sconosciuto.
E la legge deve stare al passo, o si rischia la totale compromissione della libertà di espressione (forse fin troppa) che i social e la tecnologia ad essi connessa ci ha permesso di coltivare.
Buona lettura

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