AD OGNI CRIMINALE LA SUA VITTIMA






Ogniqualvolta si commette un'offesa, sia essa un insulto o un delitto, si colpisce una persona, ovvero si "crea" una vittima.
Come dice il famoso principio della fisica: "ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria", pertanto, ad ogni azione (delitto, offesa, ingiuria, bugia) corrisponde una reazione (persona offesa, vittima dell'offesa o dell'ingiuria, persona ingannata dalla bugia).
Dunque, il binomio vittima/carnefice si crea sin dal momento in cui chi agisce pone in essere l'azione e la porta avanti, non importa se la porti a termine.
Tutti noi possiamo essere al tempo stesso vittime e autori, non si è solo quello o solo questo, anche se sembra, e uso questo termine a ragion veduta, che ci siano oggetti particolarmente portati a diventare delle vittime. Senza con questo averne alcuna colpa, molto probabilmente hanno delle caratteristiche e delle fragilità che le rendono dei soggetti deboli, facili da attaccare.
Quel che si deve sottolineare è che la vittima non è una parte essenziale al processo, essa non gode degli stessi diritti dell'imputato o dell'indagato e solo recentemente si sono introdotte alcune importanti modifiche all'impianto del codice di procedura penale che, almeno in parte, hanno sottolineato l'importanza della tutela della persona offesa nel reato.
Ma la strada è ancora lunga.
Qui l'articolo.
Buona lettura.

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