Giuseppe Verdi mi ha segnalato questa interessante sentenza della Corte Costituzionale, nella quale si parla di fede e di diritto alla manifestazione del pensiero.
Trovo curioso che, in uno Stato che fa della laicità un principio costituzionale, la magistratura abbia dovuto, ancora una volta, ribadire il concetto che la religione cattolica non è la religione di Stato e che, come tutte le confessioni, è pure essa soggetta a critiche e propaganda contraria, e che tutti questi atteggiamenti sono espressione del libero pensiero, anch'esso costituzionalmente tutelato.
Non c'è vilipendio nello scrivere "Dio" senza la "D", perchè non c'è intento di dileggio o denigratorio.
La libera manifestazione del proprio pensiero include anche il diritto di criticare la religione cattolica che, come ci ricorda la Suprema Corte, dal 1984 non è più religione di Stato.
Qui il link per accedere all'articolo .
Buona lettura
Trovo curioso che, in uno Stato che fa della laicità un principio costituzionale, la magistratura abbia dovuto, ancora una volta, ribadire il concetto che la religione cattolica non è la religione di Stato e che, come tutte le confessioni, è pure essa soggetta a critiche e propaganda contraria, e che tutti questi atteggiamenti sono espressione del libero pensiero, anch'esso costituzionalmente tutelato.
Non c'è vilipendio nello scrivere "Dio" senza la "D", perchè non c'è intento di dileggio o denigratorio.
La libera manifestazione del proprio pensiero include anche il diritto di criticare la religione cattolica che, come ci ricorda la Suprema Corte, dal 1984 non è più religione di Stato.
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