GLI ERRORI DELLA LOGICA

Ieri sera al Centro ricerche CTA 102 a Bellinzago Novarese si è svolta un'interessantissima conferenza tenuta dalla sempre brava Corinna Zaffarana.
Si è parlato di retorica, arte oratoria ed errori della logica.
Come avvocato, e dunque come retore di professione, non potevo non partecipare.
Ma quello che ha elicitato la mia curiosità, ed è anche stata materia delle chiacchiere post-conferenza, è stato il parallelismo che è emerso fra gli errori della logica e l'analisi della scena criminis da parte del criminologo chiamato ad eseguire il sopralluogo.
Ma andiamo con ordine.
Corinna ci ha raccontato che gli errori della logica, più o meno volontari, sono moltissimi, fra cui:
- generalizzazione
- evidenza soppressa
- non sequitur
- propter hoc
- cecchino texano
- argomento fantoccio
e via di questo passo.
La domanda è quantomeno scontata: cosa c'entrano gli errori della logica, che riguardano principalmente, l'ars oratoria con l'analisi della scena di un crimine?
A ben vedere  c'entrano e anche molto.
Partiamo da questa premessa: un bravo oratore deve saper costruire il suo discorso in maniera tale che esso non sia, tra le altre cose, parafrasabile e replicabile: in altri termini quanto più possibile inattaccabile.
Lo stesso ragionamento si può applicare nell'ambito dell'analisi di una scena del crimine ad opera di un criminologo: chiamato ad effettuare il sopralluogo, egli deve essere quanto più possibile aderente alla reale oggettuale che gli si para di fronte, dunque scevro da proprie credenze ed inferenze che potrebbero influire sul suo giudizio finale e sull'elaborato che deve depositare.
Gli errori della logica, a ben vedere, non sono vengono commessi nella stesura e nella lettura di un discorso, ma anche nella quotidianità.
Se un criminologo si lascia influenzare dalle generalizzazioni (leggi stereotipi) nell'analizzare una scena dive apparentemente il delitto è stato commesso da una setta, finirà per omettere l'analisi di quei particolari, pochi ma fondamentali, che potrebbero condurlo ad una conclusione diversa, ovvero che il delitto non è stato commesso dagli adepti di una setta, ma da qualcun altro che voleva far ricadere la colpa su un terzo sviando così le indagini.
Stesso discorso per tutti gli altri errori evidenziati poco più sopra.
Cosa significa questo? A mio parere che sia che si stia parlando per convincere il pubblico  ad aderire ad una teoria, oppure che si stia esponendo un pensiero o che si stia effettuando un'indagine è di fondamentale importanza rispettare il nostro interlocutore (ancorchè possa essere una controparte con idee diverse dalle nostre)  ed utilizzare le strategie del linguaggio con saggezza ed oculatezza

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